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IL MINISTRO FERRUCCIO FAZIO DA' IL VIA LIBERA AL TAGLIO DELLA CODA AI CUCCIOLI DI CANE DA...CACCIA


Tra le inquietanti interpretazioni delle Leggi, che ultimamente alimentano scontento, quella del Ministro alla Sanità Ferruccio Fazio ha lasciato annichiliti chi, del rispetto per le forme di vita animale ne ha fatto l’impegno costante della propria esistenza. Per il Ministro Fazio, infatti, i cani da caccia non sono da considerarsi al 100% animali d’affezione e essendo impiegati in attività esterne per diletto umano e non tenuti nelle case degli umani per mera compagnia, rischierebbero,  sempre secondo l’interpretazione del Ministro Fazio, tra rovi e ambienti impervi, di procurarsi traumi. Indi per cui viene elargita l’autorizzazione al taglio della coda nonostante il definitivo divieto posto dall’Unione Europea attraverso la Convenzione sui diritti degli animali del 1987 ratificata in Italia con Legge 201 del 4 novembre 2010. Ovviamente onde evitare folle, il Ministro altresì specifica che, se la coda dovesse essere amputata in età adulta a seguito di un qualche incidente , il benessere psicofisico dell’animale ne risentirebbe in modo maggiore, quindi…sia tagliata entro i primi sette giorni di vita del cucciolo. Poco conta se una vita che si affaccia al mondo debba già di per se avere a che fare con i normali cittadini che abusano e straziano nella più assoluta cattiveria questi esseri, da adesso quel minimo di garanzie vengono ulteriormente scarnite attestando maggiormente quello che ormai è di pubblica opinione nel definire le Leggi Italiane a tutela degli animali, “Una Farsa” ad uso e consumo degli amici dei cacciatori e a fasi alterne della vivisezione. Tutto pur di disattendere il monumentale consesso pro-rispetto degli animali e dilettarsi, invece in libere e personali interpretazioni su cosa e quale sia il vero benessere degli animali, quindi, l’essere lasciati in pace e nelle medesime condizioni in cui la natura  ne ha posto l’esistenza. Da qui aspettiamoci  i già consueti abbandoni aggravati però dalle mutilazioni   su quei cani da caccia che a crescita avvenuta dovessero essere giudicati inidonei allo scopo, sempre che le madri vedendosi tornare cuccioli storpiati  dovessero decidere di non svezzarli e magari ucciderli, dato che anche questo pone in essere la natura.
E.N.P.A.
Ente Nazionale Protezione Animali
Sez. Prov. di Catania

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