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La Leishmaniosi Canina



La Leishmaniosi canina: un serio problema su cui soffermarsi
La leishmaniosi è una malattia parassitaria causata da protozoi e molto diffusa nel Mediterraneo dove l'agente causale è stato identificato e nominato Leishmania infantum. 


La malattia è una cosiddetta zoonosi, malattia trasmissibile dall'animale all'uomo e viceversa; fortunatamente (anche se dipende dai punti di vista!) le zanzarine vettrici del protozoa amano pungere più il cane che l'uomo, dunque l'incidenza della patologia in umana, almeno nelle nostre aree, è di gran lunga inferiore rispetto a quella canina.


Come avviene il contagio
Le zanzarine di cui sopra, vettori del parassita si chiamano flebotomi o, più in gergo, pappataci; il nome corretto è Phlebotomus pappataci. Il pappatacio preferisce pungere nelle ore di alba o tramonto e durante la notte e li ritroviamo numerosi nelle zone di mare, come tutte le zanzare, ma è stato dimostrato che si trovano praticamente ovunque, in tutto il mondo. La leishmaniosi canina è molto più diffusa nel sud Italia, ma ahimè questa affermazione è smentita dalle numerose denunce di casi di leishmania canina anche al nord.
Il cane punto più volte dagli insetti infetti contrae la malattia e la manifesta nel 90% dei casi, anche se sono frequenti i casi asintomatici nonostante la positività ai test.
Il ciclo biologico del protozoa all'interno del flebotomo è alquanto complicato ma necessario affinché acquisti la infettività e possa essere trasmesso con un'altra puntura ad un altro cane. In linea di massima accade quanto segue: il flebotomo (non infetto) punge un cane e ne succhia il sangue. Se il cane è infetto il flebotomo acquisisce il protozoa immaturo. All'interno del corpo del flebotomo il protozoa trova l'ambiente ideale per svilupparsi e diventare infetto, cosicché alla prossima punturina passa nel sangue del cane infettandolo.
Dunque attenzione a credere che la leishmania venga trasmessa da cane a cane o da cane a uomo con il semplice contatto diretto!
Il problema della diffusione della malattia sta proprio nella semplice presenza di cani infetti nel territorio, serbatoi di leishmania per centinaia e centinaia di pappataci liberi di volare di giardino in giardino e punzecchiare tutti i cani del vicinato prima, del paese, della città, della regione e dell'intera Nazione poi (praticamente quello che si sta verificando in Italia e in generale nel Mediterraneo!).
Oggi, soprattutto nel Meridione, i cani positivi si aggirano intorno al 70% (dato indicativo) della popolazione canina totale.

Quali sono i sintomi

A parte i casi asintomatici sopra nominati, la leishmaniosi si può manifestare con tutta una serie di sintomi specifici e aspecifici, senza una regola fissa.
Fondamentalmente esistono due forme di patologia: la leishmaniosi cutanea (con sintomi prevalentemente cutanei e visibili) e la leishmaniosi viscerale (con sintomi di vario genere). La regola, come già detto, non è fissa e entrambe le forme possono sovrapporsi od alternarsi.


I sintomi classici e esteriormente visibili sono:
                la forfora (Dermatite secca esfoliativa)
                la perdita di peso in modo più o meno rapido e accentuato
                la perdita del pelo (Alopecia) tipicamente intorno agli occhi, orecchie, zampe e sul dorso
                l' epistassi (rinorragia)
                la crescita abnorme delle unghie (onicogrifosi)
                i dolori articolari compreso il mal di schiena (ci accorgiamo che il cane è meno agile e passa più tempo immobile e rattristito dal dolore)
                lesioni oculari, dovute prevalentemente ad uvette.


Le lesioni esteriormente non evidenti ma che provocano delle disfunzioni organiche sono a carico dei reni, nei quali il maledetto parassita genera delle lesioni a livello microscopico che si manifestano con una serie di sintomi non tipici di questa sola patologia, ma patognomonici (indicativi) di danno renale:
il cane inizierà dunque a bere molto di più (polidispia) e a fare molta più pipì (poliuria) a cui si associa l'inappetenza, la conseguente perdita massiva di peso e i disturbi intestinali come vomito (a volte con tracce di sangue per la formazione di ulcere a livello buccale), diarrea (idem per la formazione di ulcere a livello gastrointestinale), fino ai segni clinici più gravi come quelli neurologici. A questo punto sarà chiaro che i reni non staranno funzionando più per niente e il cane potrà andare incontro al come uremico, causato dalla mancata escrezione dei catabolismi a livello renale e dal conseguente riassorbimento di questi nel circolo sanguigno.
(L'uremia, che comunque rappresenta un sintomo grave e ultimo, è accompagnato dal cosiddetto odore uremico dell'alito e in generale dell'ambiente in cui il cane soggiace).

Come si fa la diagnosi


Il vostro veterinario potrebbe essere in grado di diagnosticare la leishmaniosi con una semplice ma accurata visita clinica, accompagnata da una profonda ed esatta anamnesi (il racconto del proprietario), ma la conferma assoluta e la cosiddetta titolazione anticorpale può essere effettuata solo con tutta una serie di analisi che vanno dal prelievo di sangue, delle urine, il puntato linfonodale e il puntato sternale (questi sono i prelievi e le analisi più semplici che si possono fare per diagnosticare con una certa sicurezza la malattia, ma si possono anche fare dei prelievi bioetici dei linfonodi, milza, midollo osseo ecc ecc per una diagnosi qualitativamente più raffinata, e quantitativamente più certa). La dimostrazione della presenza di anticorpi antileishmania (immunofluorescenza) è uno dei metodi abbastanza affidabili o, ancora meglio, la ricerca diretta del parassita ( esame bioptico e PCR). Dalle analisi del sangue (alla ricerca di disfunzioni organiche), dalla valutazione quali-quantitativa delle proteine plastiche e delle urine si può trarre certa conclusione diagnostica.

Avendovi annoiato abbastanza con i metodi diagnostici di cui sicuramente poco vi importa giacchè ci penserà con molta più certezza e facilità il vostro veterinario, andiamo adesso a vedere come materialmente essere utili e aiutare il nostro amico a quattro zampe che rischia di morire per una puntura di una zanzarina maledetta e praticamente visibile solo all' occhio attento e con 12/10 di vista! 

Qual è la terapia giusta
Non esiste la terapia perfetta! Se consultate più veterinari per lo stesso cane è possibile che vi prescrivano diversi tipi di terapie, in quanto gli studi a tal proposito sono stati e continuano ad essere numerosi e diversi.
Domanda: il mio cane può guarire definitivamente?
Se avessi dovuto rispondere a questa domanda qualche anno fa avrei dovuto rispondere con certezza NO e avrei distrutto qualsiasi vostra speranza positiva.
Fortunatamente mi ritrovo oggi a dover rispondere a questa domanda e potrei rispondere SI, anche se la certezza matematica della totale eliminazione del parassita non si può avere, in quanto è variabile da caso clinico a caso clinico ed in relazione alla reazione del paziente alla giusta terapia che… ahimè… si deve azzeccare!
Dunque ci sono casi in cui la terapia è quella giusta ma il cane non reagisce al 100% e non si negativizza sierologicamente e casi in cui il cane avrebbe la possibilità di reagire e sconfiggere la malattia, ma "qualcuno" avrebbe potuto sbagliato la terapia impedendo un miracolo che poteva avverarsi.
Sono felice in quanto oggi posso far sorridere un proprietario che aveva perso la speranza!  
Continuando a leggere, dovete tenere presente che la mia è una considerazione personale e non tutti i Medici potrebbero essere d'accordo e io con loro! 
Potrei continuare ad annoiarvi elencandovi tutta una serie di terapie e farmaci utilizzati nel passato (non andando molto lontano… fino a qualche anno fa!) come l'allopurinolo, il metronidazolo e i chinoloni, ma in questo articolo voglio soffermarmi su quelli che per me sono i più efficaci, come l'antimoniato di L-metil-glucamina, considerato fino a qualche anno fa la terapia di elezione capace di eliminare i sintomi più evidenti e aiutare il cane nella ripresa fisiologica delle funzioni vitali, ma non nella negativizzazione sierologica.
Da qualche anno è entrato anche in Italia in commercio (per i cani, in quanto è stato usato in terapia umana per altre malattie ugualmente maledette!) un farmaco molto efficace, capace di negativizzare sierologicamente i cani che reagiscono bene e al 100% alla cura e che, a parer mio, è attualmente la terapia di elezione per la leishmaniosi canina.
La Miltefosina, da somministrare comodamente per via orale mescolata al cibo per soli 24-30 giorni, al contrario del Glucantime che va somministrato per via sottocutanea (dunque una iniezione tutti i giorni) per 60 gg con cicli di terapie ripetuti nel tempo e alquanto costosi per un proprietario che sta vivendo la crisi economica del nostro Paese.
La Miltefosina, ugualmente costosa ma certamente efficace, viene attualmente prescritta solo per i casi ormai gravi di malattia, ma penso che nel futuro se ne farà un uso più generalizzato e diffuso.
Attenzione però a pensare che il vostro veterinario che vi ha prescritto l'antimoniato o l'allopurinolo e il metronidazolo sta sbagliando tutto e non ha capito niente!
Una patologia come la leishmaniosi va valutata nel complesso di tutta una serie di parametri ematici, funzionalità organiche (soprattutto renale), puntati e biopsie ecc ecc quanto detto sopra nel paragrafo della diagnosi.
Il protocollo terapeutico non è unico e sicuro per tutti i cani e va applicato da caso in caso in base a tutta una serie di variabili sopra nominate.

Profilassi: come proteggere il cane dal contagio
Domanda: Esiste il vaccino antileishmania?
la risposta è naturalmente NO, altrimenti avrò scritto a vuoto quanto sopra.
Quello che possiamo fare per prevenire la malattia è la cosiddetta profilassi (attiva e passiva) che consiste nel proteggere il nostro amico dal contagio. E se il contagio avviene a causa di una punturina di una zanzarina maledetta, l'aiuto migliore è quello di proteggere il cane da questa, un po' come facciamo noi umani nelle calde serate estive durante le quali, se non usiamo l'off o l'autan, o proteggiamo le nostre case con le zanzariere e i dispositivi elettrici, rischiamo di risvegliarci il mattino seguente a pois per le innumerevoli punture di zanzara.
La lotta passiva alle zanzare ha lo scopo di tenerle lontane da noi e dal cane; quale miglior rimedio dunque se non quello di fare dormire il cane in casa durante la notte? Ma ahimè, tante volte questo non è permesso e comunque non basta, dunque potremmo provvedere diversamente con le già citate zanzariere a maglie molto fitte (in quanto il flebotomo è molto più piccolo della comune zanzara) da applicare a mo' di tendina sulla porta di entrata della cuccia esterna e i dispositivi elettrici sopra questa (dove il cane non li può raggiungere naturalmente in quanto, poverino e ignaro, non sa a cosa può andare incontro!).
I rimedi passivi possono essere d'aiuto, ma quelli attivi e dunque più efficaci si possono acquistare in tutti i negozi di animali (e non) e farmacie, o anche dal vostro veterinario. Oggi in commercio esiste una grande varietà di prodotti in spray, spot-on e collari per tutte le tasche e le esigenze.
Il principio attivo di questi prodotti antiparassitari testati, sicuri e minimamente tossici, sono i piretroidi (deltametrina, permetrina) che tengono lontane le zanzare, insieme ad altri parassiti, dal vostro cane. Applicarli con una certa sistematicità e puntualità (ad esempio le pipette sono solitamente attive per 20-25 giorni e i collari fino a tre mesi) può prevenire il contagio della malattia o evitarne l'aggravarsi nei cani ormai purtroppo positivi.

Con la speranza di esservi stata d'aiuto nella comprensione di una così complessa e pericolosa patologia e di avervi chiarito meglio le idee riguardo la terapia e la prevenzione, vi invito a mettere in pratica i suggerimenti e a contribuire nel vostro piccolo a combatterla, in quanto la lezione di noi veterinari senza poi anche la vostra applicazione di quanto detto, vale molto poco.

Fonti:  wikipedia file:///Users/Monica/Desktop/CHIEDI%20CONSIGLIO%20AL%20TUO%20VETERINARIO%20DI%20FIDUCIA/Leishmaniosi%20animale%20-%20Wikipedia.webarchive
Blackwell's five minutes veterinary consult Tilley &Smith
Clinica me

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